Acne ormonale
Per molte persone acne, brufoli e punti neri sono una cosa normale nella pubertà, ma per qualcuno il problema perdura anche in età adulta e può. Secondo i dermatologi l’acne ormonale può colpire le donne dai 20 ai 45 anni e secondo uno studio statunitense ne soffrono quasi la metà delle donne di vent’anni e più del 25% delle donne dai 40 ai 49 anni (acne tardiva femminile), ma può essere un problema sia maschile che femminile. Cercheremo di capire quali sono le cause dell’acne ormonale nelle donne e come combatterla.
Cause dell’acne ormonale
In genere l’acne è connessa al ciclo mestruale e alle fluttuazioni di estrogeni e progesterone legate ad esso che a loro volta favoriscono la produzione di sebo che ostruisce i pori e causa l’infiammazione. Il rapporto tra livelli di progesterone ed estrogeni può, infatti, avere un effetto sui livelli di testosterone che contribuiscono alla comparsa dell’acne. Per questo l’acne ormonale si manifesta o peggiora in concomitanza con i cicli mestruali, solitamente raggiunge il suo apice una settimana prima della compara delle mestruazioni quando i livelli di progesterone sono più elevati.
Acne ormonale in menopausa
Le fluttuazioni ormonali possono causare la comparsa dell’acne in gravidanza e nel periodo della menopausa.
I ricercatori hanno osservato che le donne che soffrono di acne durante la menopausa di solito hanno livelli di androgeni nel range di normalità, ma livelli di estrogeni in calo.
Acne ormonale, come riconoscerla
I dermatologi spiegano che se se l’acne si presenta ciclicamente ogni mese con brufoli più profondi e dolorosi è probabilmente di tipo ormonale, mentre i punti neri o bianchi e l’acne nella zona T (mento, naso, fronte ) sono causate dall’ostruzione dei pori legati alla pelle grassa.
Naturalmente lo stress peggiora ogni tipo di acne e ogni condizione infiammatoria della pelle.
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Acne ormonale, rimedi
Una delle caratteristiche dell’acne ormonale è quella di essere particolarmente resistente ai rimedi topici e spesso, quindi, viene prescritta una terapia ormonale per migliorare la condizione. Naturalmente oltre ai farmaci è importante seguire uno stile di vita sano, cambiare la dieta (riducendo, ad esempio, l’assunzione di latte e latticini), assumere farmaci orali e usare trattamenti topici.
Trattamenti topici comprendono:
- retinoidi;
- antibiotici;
- antinfiammatori come acido salicilico o perossido di benzoile.
Tuttavia è molto probabile che sia necessario assumere una pillola che riequilibri i livelli di estrogeni e progestinico, regolarizza il ciclo mestruale e combatte l’acne.
Acne ormonale e spironolattone
Lo spironolattone è un un farmaco per la pressione del sangue che, se usato a basse dosi, può essere utile per trattare l’acne ormonale perché blocca i recettori degli ormoni androgeni nella pelle. Lo spironolattone, in pratica, blocca gli effetti del testosterone e per molte donne funziona bene. Non vanno dimenticati, però, gli effetti collaterali del farmaco come spotting e minzione frequente perché il farmaco è un diuretico.
Acne ormonale e alimentazione
Esiste una correlazione tra il consumo di latte e latticini con la recrudescenza dell’acne di tipo ormonale, ma in generale è importante apportare alcune modifiche alla propria dieta abituale:
- ridurre la quantità di zuccheri semplici come orte e dolci, riso bianco, succo e alimenti trasformati;
- assumere quinoa, prodotti senza glutine o riso integrale per qualche settimana;
- aumentare l’assunzione di proteine;
- assumere molta frutta verdura.
E’ risaputo che i picchi di zucchero favoriscono le fluttuazioni ormonali e le infiammazioni ed è bene sapere, però, che al dieta da sola non può far sparire l’acne e va intesa come coadiuvante delle terapie prescritte dal dermatologo.