Sostituzione delle protesi al seno
Sentiamo spesso che le protesi al seno hanno una durata di vita limitata e che in genere dopo al massimo dieci anni andranno sostituite. Quanto c’è di vero e in quali casi e quando va programmata una sostituzione delle protesi al seno? Indubbiamente sapere quale sia la durata degli impianti è importante per chi sta pensando di sottoporsi ad una mastoplastica additiva: le protesi rimarranno belle nel tempo oppure sarà necessario sostituirle dopo un certo periodo? Quel che è certo è che le protesi mammarie non vengono considerate in ambito medico un dispositivo medico che dura per tutta la vita.
Quando cambiare le protesi al seno?
In genere le motivazioni per le quali si decide di sostituire le protesi seno sono:
- desiderio da parte della donna di cambiare le dimensioni o la tipologia dell’impianto;
- contrattura capsulare;
- rottura o spostamento delle protesi.
Il 90% degli interventi di sostituzione protesi mammarie è causato da uno di questi motivi.
In molti casi la donna sceglie di rimuovere le protesi senza sostituzione, perché magari è ingrassata con l’età, è cambiato il desiderio o lo stile di vita o semplicemente non vuole più un seno voluminoso.
E’ vero che dopo dieci anni le protesi vanno sostitute?
Decenni fa le protesi avevano, in effetti, una durata di vita limitata e dopo dieci anni quasi tutte le donne avevano necessità di sottoporsi ad un intervento di sostituzione delle protesi al seno. Più vecchio è l’impianto, quindi, e maggiore è la probabilità che le protesi vadano sostitute con altre di nuova generazione.
I chirurghi plastici del network LaCLINIC, che ha centri di chirurgia e medicina estetica in tutta Italia, spiegano che per le donne che si sottopongono ad un intervento di aumento del seno oggi probabilmente questo sarà l’unico intervento di questo tipo della vita. Le protesi di un tempo erano più facilmente suscettibili a spostamenti o rotture e inoltre erano ruvide per un risultato decisamente artificiale. Oggi le protesi in gel di silicone e quelle in soluzione salina (utilizzate meno frequentemente perché la maggior parte dei chirurghi ritiene che quelle in silicone garantiscano un migliore e più naturale risultato) sono morbide al tatto, riescono ad inserirsi in modo armonioso nella figura corporea e assecondando i movimenti del corpo.
Vanno sostituite solo in caso di rottura delle prote o contrattura capsulare e l’impostazione di base dei chirurghi plastici è quella di NON rimuovere o sostituire le protesi dopo dieci anni, ma solo in caso di problemi come rottura o contrattura o se la donna desidera una taglia diversa.
Come capire se la protesi al seno si è rotta?
I sintomi di una rottura della protesi possono essere molto diversi da donna a donna. Per quanto riguarda le protesi con soluzione salina è facile sospettare una rottura perché la soluzione si disperde e le protesi le protesi si appiattiscono. Per quanto riguarda le protesi in silicone in alcuni casi non ci si accorge di nulla (rottura silenziosa della protesi) e per questo è bene sottoporsi a regolari controlli dal medico e a mammografie per verificare lo stato della protesi; in altri casi la perdita comporta un’improvvisa asimmetria delle mammelle, con un indurimento del seno.
Come funzione l’intervento chirurgico di sostituzione delle protesi al seno
L’intervento per sostituire le protesi mammarie è del tutto simile ad una mastoplastica additiva: il chirurgo dovrà praticare delle incisioni per rimuovere le vecchie protesi ed inserire le nuove. L’intervento avviene in anestesia locale con sedazione profonda o in anestesia generale e dura circa un’ora.
Il recupero post operatorio è previsto in un paio di settimane.
Quanto costa la sostituzione delle protesi al seno
L’intervento di sostituzione delle protesi ha un costo del tutto simile a quello di una mastoplastica additiva primaria, quindi il prezzo è lo stesso del primo intervento.